Nel centro di Verona (via
Don Nicola Mazza, 14) sorge l’Istituto
Femminile Don Mazza, nato nella prima metà dell’800 come casa di accoglienza
per ragazze provenienti da famiglie disagiate. Alle ragazze veniva insegnato a
leggere, scrivere e fare di conto, qualche nozione di medicina pratica e poi
venivano preparate per diventare artigiane del tessile: si partiva con la
coltivazione dei bachi da seta, si arrivava alla produzione e tintura di filati
di seta con la quale poi si confezionavano fiori finti e ricami meravigliosi!
Il museo è all'apparenza minuscolo, ma merita una visita
dettagliata perché è ricchissimo di capolavori da osservare con la lente di
ingrandimento (messa a disposizione dei visitatori): un punto pittura che sembra
davvero dipinto, con sfumature, giochi di luci e ombre, lucentezza e opacità…
Questo ricamo veniva eseguito dalle ricamatrici su tessuto sul quale erano
riportati solo i contorni delle figure, mentre la “tridimensionalità” veniva
creata con immensa bravura seguendo i disegni (spesso dipinti su tela) eseguiti
da affermati artisti locali.
Le figure ricamate sono molto spesso estremamente
complesse (una coppia a cavallo, una lepre catturata in una trappola…), per
ciascuna di esse viene proposto il dipinto e l’esecuzione ricamata e ci si
stupisce di cosa sia possibile fare con l’ago e un filo (sottilissimo) di seta!
Si dice che Don Mazza in persona si prendesse l’onere di verificare che nei
ricami non ci fossero fili posizionati in maniera scorretta: in questo caso,
tagliava il filo “incriminato” e faceva rieseguire il lavoro perché anche un
solo filo posizionato male poteva compromettere l’effetto finale del ricamo. Con
questa tecnica è stato eseguito il famoso Paramento di Don Mazza, oggi
conservato ai Musei Vaticani, donato da Don Mazza alla corte imperiale di Praga
e, da qui, inviato come dono al Papa Pio IX. Del paramento sono visibili i
disegni a colori e alcune delle tavole che sono servite come “guida” per
ricamare le figure, alcune di queste tavole sono esposte nella sala dedicata al
ricamo, altre nella cappella dell’Istituto. Nella sala del ricamo sono anche
esposte alcune campionature ricamate e le matassine di filo di seta utilizzate
per la realizzazione dell’opera che ha richiesto per 15 anni il lavoro di almeno
una quindicina di ricamatrici. Queste ricamatrici hanno “lasciato il segno”,
oltre che nel ricamo, anche sul retro delle tavole a cui si sono ispirate:
infatti il retro delle tavole riporta i loro nomi, alcune date e, a volte, delle
frasi…
Pur essendo il Paramento l’oggetto “centrale”, la sala del
ricamo contiene altri pezzi davvero notevoli, tra i quali vale senz’altro la
pena segnalare i ricami in bianco su tulle, alcuni fazzoletti da sposa riccamente ricamati a retini
microscopici, esempi di ricamo in oro nei quali perfino il tessuto di fondo è
interamente ricoperto dal ricamo, un sampler a punto croce esposto in modo da
vedere anche il retro, eseguito tutto a quadratini e con la “firma” della
ricamatrice eseguita con una serie di retini microscopici (occhio algerino)
lavorati su un solo filo di tessuto.
Nella stessa sala c’è poi una intera vetrina dedicata ai
fiori di seta, tanto belli da sembrare veri mentre un angolo illustra la coltivazione dei
bachi da seta e la produzione della seta.
Siamo quindi passate in
una seconda stanza, nella quale due
vetrinette mettevano in mostra una quantità e varietà incredibile di
oggetti (ferri da stiro, fuselli, una macchina da cucire che sembra un
giocattolo...) e
lavori (essenzialmente campionature di ricami, pizzi a fuselli, a
macramè e uncinetto ed un lunghissimo sampler dedicato ai punti della
maglia)!
Presso il museo è possibile acquistare la bellissima
pubblicazione "Il paramento Don Mazza" che illustra nel dettaglio la storia
dell’Istituto, la lavorazione della seta e la storia completa del paramento, con
una grande ricchezza di immagini.
La visita al Museo si effettua su appuntamento. Informazioni
sull'Istituto, sul fondatore, sul museo e sulle attività in corso.NOTA I ricami fotografati in questa pagina sono stati gentilmente messi a disposizione da Italian Needlework
Molto interessanate! Grazie per questa informazione. Ciao
RispondiEliminaMonica
Ho visitato queto museo e come dici tu piccolo ma molto ricco ed interessante, sicuramente da vedere, il libro " Il paramento Don Mazza" è nella mia biblioteca.
RispondiEliminaOttima segnalazione.
grazie Silvana
Sembrano quasi incredibili la maestria e la finezza di queste ricamatrici. Grazie per questa informazione.
RispondiEliminaDavvero una segnalazione interessante!
RispondiEliminaSono nuova da queste parti, e sono molto colpita dalla varietà di punti ricamo proposti. Vi ho trovate appunto cercando approfondimenti sul punto Caterina De' Medici... sapete dirmi come posso reperire i libri di Giuseppa Federici, e la tela buratto per cimentarmi in questa affascinante tecnica? Vi ringrazio!
Ciao Federica. Grazie per il tuo interesse.
EliminaPuoi contattare Giusy Federici con una email a questo indirizzo: assoricamo.jesi@libero.it.
Se non sei una frequentatrice di mostre e fiere dedicate al ricamo (a proposito dove abiti?) l'unica possibilità è comprare la tela buratto su internet.
Prova da
Fil Mec (http://www.fil-mec.com/),
Merceria Bergamasco (http://www.bergamascomerceria.it/),
Tombolo e Disegni (http://www.tombolodisegni.it/),
Casa Cenina (http://www.casacenina.it/)
..... a volte viene chiamato "cencio".
Facci sapere e buon ricamo
Giovanna
Grazie infinite Giovanna, sei stata gentilissima! Ora provo a contattare Giusy alla mail che mi hai suggerito, poi vedremo.
RispondiEliminaIo abito in provincia di Venezia, a una quindicina di chilometri dalle spiagge di Jesolo, e fin da bambina sono affascinata da tutto ciò che è arte femminile. Alle elementari ci portavano spesso a Venezia, e durante una di queste escursioni abbiamo visitato un museo del ricamo a Murano: mi è rimasto impresso un antico fazzoletto in bisso di lino che una fidanzata ricamò per il futuro sposo con le proprie iniziali, usando al posto del filo i propri capelli. Da allora ho sempre sognato di riuscire un giorno a realizzare qualcosa di tanto prezioso e unico da venire tramandato nel tempo... non mi sono mai strappata i capelli allo scopo, e non ho mai creato nulla di tanto ricercato, ma trovo ugualmente prezioso il piacere che ricavo dal veder nascere dalle mie mani piccoli centri a punto intaglio o bavaglini a punto croce.
A presto!
Federica
Che bella storia la tua!
EliminaTi ho chiesto dove abitavi nella speranza di darti qualche indicazione utile per poter comprare in un negozio "vero" quello che cercavi, ma no, mi dispiace non ne conosco. C'è qualcuno dei lettori di TuttoRicamo che può essere di aiuto a Federica?
Ciao e buon ricamo.
Giovanna