lunedì 10 ottobre 2011

Deruta sfilato

Il ricamo Deruta Sfilato nasce a Quarrata (PT), cittadina conosciuta per i suoi ricami e in particolare per il filet a modano (famosissima la scuola fondata della contessa Rasponi Spalletti).
Dopo il secondo conflitto mondiale i laboratori di ricamo riaprirono ma, data la difficoltà nel reperire la rete a modano, si pensò di sostituirla con un materiale meno costoso. Nacque così la tecnica del Deruta sfilato (Deruta dal nome che veniva dato al tessuto utilizzato sul quale si era sempre ricamato il Deruta antico e sfilato per i fili che venivano tolti), che utilizzava un tessuto a trama regolare di puro lino chiamato “bissone” che veniva orlato, intelaiato e successivamente sfilato in modo da creare una rete. La lavorazione del Deruta sfilato si sviluppò nel comprensorio del Montalbano, la zona collinare di Quarrata, fino a Vinci e Carmignano, ma anche nella piana pistoiese. L’esecuzione era a carattere familiare: alle bambine, ma talvolta anche ai maschi, veniva insegnata la parte più semplice, cioè l’orlatura, poi con l’esperienza iniziavano a intelaiare e infine a eseguire il ricamo come le loro madri. Anche agli uomini, nei periodi di maggiore richiesta, spettava il compito della preparazione e della intelaiatura, e se ne erano capaci eseguivano i punti più semplici. Ancora oggi come allora il tessuto può essere bianco o colorato, ma il filato usato per il ricamo è sempre di colore bianco, utilizzato in varie grandezze per dare risalto al disegno. Si ricamano soprattutto i bordi dei manufatti, anche se il ricamo può estendersi "a tappeto" ricoprendo l’intero capo.
Il ricamo Deruta sfilato ebbe largo consenso sia in Toscana (a Firenze si chiama Sfilato fiorentino e fu commercializzato dalla ditta “Francesco Navone” e a Siena Sfilato San Pancrazio), che in tutta Italia e all’estero. Furono eseguiti ricami per il mercato americano: oltre ai colori tradizionali, per soddisfare la clientela, furono fatti capi su tessuto bianco ricamandoli con filato nero o rosso. Dagli anni 80 del XX secolo, inizia il declino che caratterizza il mondo del ricamo pistoiese. Oggi questo ricamo è quasi scomparso, pochissime sono le ricamatrici che eseguono questi ricami e la tecnica non essendo tramandata nel tempo è destinata a essere dimenticata. A questo scopo L’associazione Ago, aga e fantasia di Pistoia sta recuperando questa tecnica perchè la tradizione continui nel tempo.

Libri
  • Dipinti ad ago – L’arte del ricamo dalle origini al punto Pistoia - Claudio Giorgetti Federica Mabellini - Maria Pacini Fazzi editore, 1995.
  • Il ricamo a Santomoro – Il Punto Deruta - Laura Bassoreo Luciana Franceschini Liliana Barni - Edizioni del comune di Pistoia, 2005.
  • Deruta sfilato - Maria Elide Melani - Nuovo S1, 2012.
NOTA: immagini di un lavoro di proprietà dell’associazione Ago, aga e fantasia di Pistoia e pubblicato con la loro autorizzazione.

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